Le case chiuse


Tornano d’attualità le case chiuse.



Un giornalista pensa di fare un articolo sull’argomento intervistando un’anziana ex maitresse di quello che era stato uno dei più frequentati ed eleganti casini di Milano.
– Ah bei tempi quelli… – dice la maitresse – avevo al mio servizio 20 bellissime ragazze e come clienti avevamo i più bei nomi della società, persone che hanno dato lustro al paese!
– Perbacco… – esclama il giornalista – non potrebbe rivelarmi qualche nome?
– Beh, visto che è passato tanto tempo, penso non ci sia niente di male. C’era quello dei panettoni, sa quello famoso…
– Allude forse al Cav. Motta?
– Proprio lui, un gran signore, pensi che quando veniva si presentava sempre con panettoni per tutti!
E poi? Ci
sveli qualche altro personaggio…
– Beh, c’era
l’avvocato!
– L’avvocato? Vuol dire l’avvocato Gianni Agnelli per caso?
– Proprio lui – conferma la donna – era uno spilorcio, ci portava delle automobiline, non vere ma modellini e voleva anche lo sconto con la scusa che la ditta era in difficoltà!
E poi? C’erano altri Vip?
– Certo – conferma la donna – c’era tutti i giorni il Cavaliere!
– Il Cavaliere? Ma non intenderà mica Berlusconi per caso?
– Certo, certo, proprio lui!
– Ma non può essere, a quei tempi Berlusconi era un bambino, sicuramente si sbaglia…
La donna ribadisce:
– Niente affatto… era proprio lui, veniva tutti i giorni, si mangiava i panettoni, giocava con le automobiline e poi, quando la sua mamma aveva finito il turno se lo riportava a casa!


















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