Eh …

Un soldato si aggira sconsolato per il cortile della caserma, sempre con la testa bassa.
Appena vede una qualsiasi carta per terra, si china a raccoglierla, la legge con cura ed esclama: “Eh … non è!”.


La cosa viene notata dai superiori e riferita al Comandante di Reparto, il quale convoca il soldato per un colloquio: “Soldato!”, lo rimprovera, “Mi viene riferito che lei gira bighellonando per la caserma, raccogliendo le cartacce, guardandole e poi emettendo profondi sospiri”.


Il soldato, quasi indifferente, lo ascoltava.
“Lei deve fare come tutti gli altri, ovvero scattare agli ordini e non essere in tal modo lavativo, trascurando i suoi doveri!”, continuò il Comandante riuscendo, alla fine del richiamo, a strappare la promessa al soldato che si comporterà meglio in futuro.
Ma dopo poche ore il soldato è ancora sul piazzale a cercare cartacce e trovandone una, la controlla per bene e poi esclama: “Eh … non è!”.


La cosa va avanti per un po’ di tempo e il Comandante, oramai convinto dell’inutilità di tale soldato lo propone per un congedo anticipato, cosa che viene accettata dai superiori.


Perciò, convoca ancora una volta il soldato e gli consegna il foglio di congedo.
Il soldato lo guarda per benino e poi esclama: “Eh … eccolo, finalmente!”.





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